Tematica Pesci

Chimaera monstrosa Linnaeus, 1758

Chimaera monstrosa Linnaeus, 1758

foto 1939
NOAA Okeanos Explorer Program
INDEX-SATAL 2010, NOAA/OER

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: Vertebrata Lamarck J-B., 1801

Classe: Chondrichthyes Huxley, 1880

Ordine: Chimaeriformes Obruchev, 1953

Famiglia: Chimaeridae Bonaparte, 1832

Genere: Chimaera Linnaeus, 1758


itItaliano: Chimera

enEnglish: Rabbit fish

frFrançais: Chimère commune, Cat de mer, Chimère monstrueuse

deDeutsch: Seekatze

spEspañol: Quimera, Gato, Quimera común

Descrizione

È un pesce cartilagineo abissale. La Chimera ha un aspetto così strano da essere inconfondibile. Possiede un muso arrotondato caratteristico, simile a quello di un coniglio, con occhio molto grande di colore scuro e bocca abbastanza piccola. La prima pinna dorsale è alta ed è armata di una spina rigida molto evidente e connessa ad una ghiandola velenosa. La seconda dorsale è molto bassa e lunga; la pinna anale è piccola; la pinna caudale è piccola e termina con un lungo filamento. Le pinne pettorali sono molto grandi e sono a punta. Esiste il dimorfismo sessuale: i maschi hanno un'appendice curva sulla fronte, chiamata clasper che si crede serva a trattenere la femmina durante la copula. Il colore è argenteo con macchie e strisce beige o bruno chiaro. Le pinne hanno un orlo scuro. Misura in genere circa 100 cm di lunghezza, ma può arrivare fino a 150 cm . Può raggiungere i 2500 g di peso. nonostante sia un condroitto è sprovvista di scaglie placoidi: presenta quindi una pelle nuda. I grandi occhi sono uno strumento utile per vedere a profondità elevate. Presenta una sola fessura branchiale per lato. La riproduzione avviene tutto l'anno ma con maggior frequenza in estate. La fecondazione è interna e le femmine depongono capsule ovigere lunghe fino a 17 cm, che daranno alla luce dei giovani già simili agli adulti. Si ciba di invertebrati e piccoli pesci, nell'Oceano Atlantico si nutre in prevalenza di aringhe. Questo pesce non ha nessun valore alimentare o commerciale dato che le carni non sono commestibili ma ciò nonostante si cattura con le reti a strascico, soprattutto per la cattura dei gamberi e con i palamiti. Si tratta di una specie a lentissima riproduzione e queste catture accidentali possono mettere in serio pericolo le popolazioni. La puntura del raggio spinoso della prima pinna dorsale provoca forti dolori.

Diffusione

Nell'Oceano Atlantico tra l'Islanda e Norvegia fino all'Africa del nord e le isole Azzorre, compreso il mar Mediterraneo. È rarissima nel mar Adriatico.[2] . Vive su fondi fangosi molto profondi, fino a 1682 m, anche se è più comune a 300-700 m.

Bibliografia

–Finucci, B. (2020). "Chimaera monstrosa". IUCN Red List of Threatened Species. 2020. en.
–Froese, Rainer; Pauly, Daniel (eds.) (2015). "Chimaera monstrosa" in FishBase.
–Calis, E.; et al. (2005). "Preliminary Age and Growth Estimates of the Rabbitfish, Chimaera monstrosa, with Implications for Future Resource Management". Journal of Northwest Atlantic Fishery Science. 35: 15-26.
–Moura, T.; et al. (2005). "Feeding habits of Chimaera monstrosa L. (Chimaeridae) in relation to its ontogenetic development on the southern Portuguese continental slope". Marine Biology Research. 1 (2): 118-126.
–"Reproduction Summary - Chimaera monstrosa". www.fishbase.se.
–Holt, Rebecca E.; Foggo, Andrew; Neat, Francis C.; Howell, Kerry L. (2013-09-01). "Distribution patterns and sexual segregation in chimaeras: implications for conservation and management". ICES Journal of Marine Science. 70 (6): 1198-1205.


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